Il talento nocivo: quando il troppo stroppia

Gara 7, Finals NBA. Il punteggio è 78-78, e mancano 6 minuti alla conclusione.

Semifinale di Coppa del Mondo, 2-1 per gli avversari, ancora mezz’ora per sperare.

Chi, in queste situazioni, non vorrebbe avere nella propria squadra, rispettivamente, lui

lebron

e lui?

messi

Probabilmente gli autori di uno studio, pubblicato sulla rivista Psychological Science. La ricerca indica che, arrivati a un certo livello, l’aggiunta di un supertalento all’interno di una squadra potrebbe peggiorare le performance della squadra stessa, soprattutto se in congiunzione con altri “top player”. Troppi galli nel pollaio? Problemi di leadrship? Non proprio ( o meglio, non solo..)

Lo studio, effettuato da un’equipe guidata dal Professor Roderick Swaab sembra dimostrare che troppi talenti in squadra possono minare la volontà del gruppo di collaborare e di coordinarsi. È come se si raggiungesse un “punto di saturazione della classe sportiva”, oltre il quale  il talento aggiunto è addirittura nocivo. Questo vale soprattutto per sport che richiedono un alto livello di interdipendenza tra giocatori: basket e calcio, ad esempio. Per sport di squadra, ma comunque più individualistici (come il baseball) questo fenomeno non si osserva.

“Lo stesso discorso- affermano gli studiosi-si può applicare alla gestione aziendale: se il livello di interdipendenza è molto alto tra i dipendenti, sarà meglio far lavorare i più virtuosi con i meno abili (o esperti)”.

Come si è giunti a tali risultati? Non si tratta certo di stime casuali o di luoghi comuni (come, appunto, la metafora dei galli nel pollaio): i ricercatori hanno analizzato i database provenienti da competizioni di altissimo livello (Mondiali 2010, qualificazioni Mondiali 2014, intere stagioni di NBA e MLB-la lega statunitense di baseball) e incrociando i risultati con il livello di talento delle squadre coinvolte. Per misurare questo parametro sono stati applicati complessi modelli matematici come l’ Estimated Wins Added (EWA) in basketball, and Wins Above Replacement (WAR) in baseball. Per farvene un’idea potete dare un occhio qui. Sì, chi ama lo sport in America è un vero patito.

I casi, quindi, sono due:

1- rinunciate ai talenti

2- assumete un allenatore ultrasessantenne che non sorride neanche se gli regalate una Ferrari d’oro, e avrete questo (nonostante Manu-Tony-Tim siano DISCRETI talenti):

#piangopersempre

2 pensieri su “Il talento nocivo: quando il troppo stroppia

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